La storia di Torino in pillole
Il ducato di Torino
I longobardi, che nel 568 erano entrati in Italia attraverso le Alpi Giulie, occuparono il Piemonte e Torino. La città divenne sede di un "ducato", una delle grandi circoscrizioni amministrative in cui era divisa l'Italia longobarda.
Pochi anni più tardi il re longobardo Agilulfo avrebbe nominato il suo ufficiale Arioaldo duca di Torino, il quale sarebbe diventato re dei longobardi nel 627.
Infrastrutture secentesche
Il piano di abbellimento della città, voluto da Carlo Emanuele I e proseguito da Carlo Emanuele II, consentì la realizzazione di un complesso sistema di canalizzazione delle acque della Dora, convogliate in appositi canali, che scorrendo all'interno della città consentivano un'efficace pulizia delle strade, miglioravano la salubrità dell'aria in estate, facilitavano il contenimento degli incendi e favorivano il lavoro delle botteghe artigiane e dei muratori.
Truppe in piazza Castello
Sin dai tempi antichi, piazza Castello aveva due funzioni pubbliche: quella ufficiale di area per feste pubbliche, celebrazioni e parate, e quello più pratico di piazza d'Armi, nella quale le truppe potessero esercitarsi con marce, simulazioni di assalto e giostre.
Torre civica
La Torre civica, nota con il nome di Torre di San Gregorio era già esistente all'angolo delle odierne via Garibaldi e via San Francesco d'Assisi nel 1335. Fu oggetto di frequenti restauri e abbellimenti, tra i quali il primo orologio pubblico del Piemonte e un toro di bronzo, che, grazie ad un ingegnoso meccanismo, muggiva ad ogni soffio di vento.
Annibale mette Torino a ferro e fuoco
Disceso dalle Alpi, Annibale iniziò un cruento assedio di 3 giorni al termine dei quali si impadronì della città mentre i superstiti erano ormai fuggiti nelle campagne. Pochi anni più tardi, nel 207 a. C., il fratello Asdrubale passerà nuovamente da Torino nel tentativo di portare soccorso al grande condottiero cartaginese.
Esportazioni
La principale voce delle esportazioni del Regno di Sardegna era la seta, autentica risorsa vitale per molte famiglie di estrazione povera. Si producevano, in particolar modo in Piemonte, in media 250.000 kg di bozzoli ogni anno già nel decennio 1780 - 1790, per arrivare a circa 600.000 kg nel 1840. Nel 1836 i gelsi, con cui si alimentavano i bachi, erano 6000 nel solo mandamento di Almese. Negli stessi anni in Avigliana erano in funzione 4 tratture per la seta.
Torino perde il ruolo di capitale
Italia e Francia siglarono a Parigi il 15 settembre 1864 un accordo, che prese il nome di Convenzione di settembre e che prevedeva il trasferimento della capitale del Regno d'Italia da Torino a Firenze.
A Torino la notizia suscitò grandi reazioni di protesta: il 21 e 22 settembre, contro la decisione, Torino insorse, scatenando la violenta reazione delle autorità. Tra i dimostranti si contarono una cinquantina di morti.
Club Alpino Italiano
Il primo nucleo del Club alpino italiano (Cai) nacque a Torino, su iniziativa di Quintino Sella.
Saraceni in Piemonte
Sbarcati sulle spiagge francesi, i Saraceni varcarono le Alpi e arrivarono in Piemonte all'inizio del X secolo. Giunsero anche nei dintorni di Torino e stabilirono un loro manipolo nella gloriosa Abbazia della Novalesa.
Impadronitisi di tutti i valichi e gli sbarchi più importanti, razziarono e depredarono le campagne piemontesi fino al 980 d. C. Restano tracce della loro presenza nelle fogge architettoniche di moltissime chiese del Piemonte, che conservano sul campanile la caratteristica forma del minareto arabo.
Giulio Einaudi editore
La casa editrice Einaudi effettuò la registrazione presso la Camera di commercio di Torino il 15 novembre 1933.
Nel corso degli anni e in particolar modo nel dopoguerra divenne punto cardine di diffusione in Italia di una cultura attenta e aggiornata tanto nel campo letterario quanto in quello della saggistica.
Forte della collaborazione di illustri scrittori quali Cesare Pavese, Italo Calvino e Leone Ginzburg, tradusse e pubblicò capolavori della poesia come "L'antologia di Spoon River" di Edgar Lee Masters, le opere della beat generation, Musil, solo per citarne alcuni, in una ricerca sempre coraggiosa e raffinata delle avanguardie letterarie internazionali. Sostenne e realizzò le celebri traduzioni dalle opere di Omero a cura di Rosa Calzecchi Onesti; pubblicò con lungimiranza i lavori di antropologi come Levi-Strauss, Mauss o De Martino, di filologi come Propp, di filosofi come Adorno, Horkheimer o Marcuse, di musicologi come Bachtin, di critici dell'arte come Auerbach, di epistemologi come Kuhn.
Automobile Club d'Italia
Come è facile attendersi da una città che ha visto svilupparsi in modo tanto precoce quanto massiccio l'industria automobilistica, l'Automobile club d'Italia (Aci) venne costituito a Torino, nell'ormai lontanissimo 1905.
Congiura contro Nerone
Uno dei congiurati contro l'imperatore Nerone fu, assieme a Calpurnio Pisone e Seneca, Gavio Silvano, torinese già proclamato patrono di Augusta Taurinorum. Scoperto, fu inviato a chiedere a Seneca una confessione e il suicidio; tuttavia non ubbidì agli ordini e mandò un suo centurione. Spinto dal rimorso per il tradimento dell'amico, si suicidò.